venerdì 29 luglio 2011

Gino Strada

Di Gino Strada è difficile parlare. Se vi chiedessero di fare la descrizione di un cerchio cosa scrivereste? E' perfetto! Forse se il cerchio avesse dei difetti o delle sbavature avreste qualcosa da dire.

E cosa dire allora di una persona che gira nelle guerre per offrire cure a chiunque gli si presenti davanti?

Eppure di Gino Strada bisogna parlare. Si deve parlare. Perchè i grandi canali di comunicazione fanno di tutto per ignorarlo o per traviare la sua immagine. E allora ben vengano blog, forum, siti, giornali, volantini, passaparola...

Nel mio caso poi ci calza a pennello. Grande viaggiatore, persona dalla grande umanità, grande comunicatore e, a volte lo si dimentica, anche scrittore.

Il suo libro più famoso è "pappagalli verdi". Prende il nome da una mina antiuomo russa. E' un libro che consiglio a tutti coloro che si sono dimenticati cosa sia veramente la guerra. Che addormentati da film di fantascienza e stupidi dibattiti televisivi su Stalin e Islam hanno dimenticato che dietro una guerra ci sono persone che muoiono. Anzi, la guerra è proprio questo: uccidere il tuo nemico.

Concludo con la dedica che Tiziano ha fatto a Gino Strada nel suo ultimo lavoro:
- ... non preoccuparti, io ci sono nella lotta per la pace. Ci sono! E ci sarò sempre!

A nome di tutte le persone che credono nell'uomo, grazie Gino Strada!

giovedì 28 luglio 2011

Borghezio e la Fallaci

Rispondendo ad un post definii pericolose le affermazioni della Fallaci sull'Islam. Pericolose perchè condannano indiscriminatamente un'intera religione e perchè cariche d'odio. Dissi che quando uno getta un seme non può sapere in quale terreno andrà ad attecchire. Ed ecco che, mio malgrado, è arrivata la conferma alle mie preoccupazioni.

Borghezio, in una trasmissione radiofonica, ha detto che le idee di Breivik sono buone al 100%, certe addirittura ottime! E nel corso delle sue elucubrazioni ha nominato anche Oriana Fallaci!

Inutile dire in questa sede che la giornalista/scrittrice avrà provato un moto di disgusto nel sentirsi chiamare in causa da un politico di questo spessore (oltretutto a sostegno di un terrorista), ma non potrebbe nemmeno negare il fatto che questo era prevedibile. Penne importanti come la sua dovrebbero sentire il peso delle loro affermazioni!

PS: come già detto questo blog vuole mantenere contenuti di un certo livello, quindi potete esprimere tranquillamente opinioni, anche diverse dalla mia, su Oriana Fallaci, ma, per quanto riguarda Borghezio, vi invito a scrivere in dei numerosissimi altri blog che ne parlano.

domenica 24 luglio 2011

Attentato a Oslo

In realtà non ne voglio parlare. E' ancora troppo presto ed è giusto portare rispetto per le vittime e lasciare poi il tempo ad una riflessione proficua e pacata sull'accaduto. L'onda emotiva porta sempre nella cattiva strada.

Piuttosto voglio parlare del terrorismo in Sry Lanka, dove Buddisti e Induisti si stanno uccidendo da anni. Avete letto bene: Buddisti e Induisti!!! Le due religioni che più di ogni altre hanno animato l'immaginario pacifista.

Ieri un attentato da parte di un fondamentalista cristiano. Negli anni settante le religioni erano messe da parte, e allora gli attentati li facevano comunisti, fascisti, e cattolici (mi riferisco al cattolicesimo come partito non come religione, ad esempio il partito cattolico democratico di Pinochet).

Non sarebbe ora di smetterla di pensare che a fare gli attentati siano sono i musulmani? Vogliamo veramente eliminare il terrorismo alla radice? Allora è ora di chiederci quali siano veramente le cause del terrorismo ed estirparle. Non passiamo pensare di far desistere un kamikaze dietro la minaccia della galera...

Sarà che non sono credente e che ho smesso di credere in babbo Natale, ma non penso che a persone normali, ad un certo punto della loro vita, compaia Allah ordinandogli di suicidarsi con una bomba. E allora qual'è la vera ragione? Non ne abbiamo viste abbastanza per capire che è il momento di domandarcelo seriamente?

Tiziano Terzani era andato in Pachistan con l'intenzione di chiedere a Bin Laden cosa volesse ottenere con la strategia del terrore, perchè dopo di lui non lo ha fatto nessuno?

mercoledì 20 luglio 2011

Perchè leggere Oriana Fallaci?

Difficile contestare Tiziano, gli unici argomenti di dibattito aperti riguardano la sua posizione iniziale nei confronti dei Khmer Rossi e lo scambio epistolare con Oriana Fallaci seguito agli attentati dell'11 settembre.

Di Oriana non so quasi nulla. Non ho una televisione, ma ricordo che una sera entrai nel salotto dei miei, mentre la TV ne stava mostrando un'intervista. Stava pronunciando la frase: "non dico che tutti gli islamici siano terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici" (o qualcosa di simile).

Tanto bastò per ignorare il resto del discorso, ma che sia vero? Vediamo un po': io sono italiano. L'unità d'Italia risale al 1861. Da quel tempo il bel paese ha sempre dovuto convivere con varie forme di terrorismo. Già alle sue origini vi erano i carbonari, terroristi patrioti che volevano ricacciare il nemico oltre i confini del paese. Non erano arabi, ne tantomeno islamici. Forse cattolici, ma vicini a quel laicismo eredità della rivoluzione francese. Da li alla prima guerra mondiale terroristi erano soprattutto i cittadini del sud che non volevano passare sotto la sabauda insegna. Forse non praticanti, ma sicuramente tutti battezzati nel nome di Gesù. Dopo la prima guerra mondiale fu il tempo del fascismo e della sua applicazione quasi scientifica del terrore (divenuta poi scuola per tutti i rivoluzionari). Finita questa buia epoca vennero gli anni di piombo. I terroristi allora erano italiani, sicuramente battezzati con rito cattolico, appartenenti alle brigate rosse e alle brigate nere. Anche la mafia con la stagione delle stragi ha aderito, anche se per un breve periodo, alla strategia del terrore (sicuramente cattolici bigotti come si addice ai mafiosi di alto rango).

Cosa diciamo allora? Che non tutti i cristiani sono terroristi, ma che tutti i terroristi sono cristiani? E quanti attentati di matrice islamica ci sono stati nel nostro paese? Io non ne ricordo nessuno! Per ragioni di brevità non ho parlato in questa sede del terrorismo internazionale (Pinochet, IRA, ETA, eccetera eccetaera).

Possibile che una giornalista suppostamente preparata ignori queste cose? Deve essere ignorante o in malafede! In ogni caso non avevo nessun interesse nel seguire il resto dell'intervista.

Oggi scopro che Tiziano si disturbò a scrivergli una risposta, perchè? Probabilmente Oriana Fallaci non è, o non è sempre stata, la persona da cui ho sentito la suddetta frase. Allora ho deciso di scoprire qualcosa di più su di lei.

Il brutto è che nessun trovo nessun opinionista di spessore che la difenda o che, perlomeno, mi dia una buona ragione per leggere un suo libro. Ovviamente non considero opinionisti di spessore Sgarbi, Ferara, Feltri, Belpietro e simili.

Vorrei che qualcuno che ha letto i suoi libri, mi suggerisse un titolo e una buona ragione per leggerlo. Vorrei anche che mi venissero segnalate interviste, recensioni o video presenti su Internet, che "prendono le sue difese".

domenica 17 luglio 2011

Folco Terzani su Jovanotti

... ma io ascolto Lorenzo da tantissimo. Per me te esprimi... sei la voce dell'Italia... meno male che ci sei te...... io trovo che c'è un'intelligenza dietro a questo rap, uno pensa che il rap sia una bischerata, che il rap è uno che canta e urla... invece dietro a lui ci sono muraglie di libri, una conoscenza maggiore a chi fa l'università e poi lui esprime questo in queste semplicissime parole, che poi sembrano semplici... quello che mi piace è che in questa semplicità di pensiero poi, usando appunto la musica, riesci a renderlo tutto alla fine positivo, non si affonda in questo e c'è sempre questo senso di speranza e di giovinezza...

Ho corretto qua e la, ma credo che Folco in questo contesto abbia descritto con chiarezza quello che io penso di Lorenzo e del perchè non mi dispiace affiancarlo a Tiziano.

Jovanotti e Oriana Fallaci

Ho detto nel precedente post che "Salvami" piacque moltissimo a Terzani. A bologna, Jovanotti (Lorenzo Cherubini) risponde in diretta ad una domanda sulla canzone. Per una bella coincidenza era presente anche Folco, il figlio di Tiziano. Riporto qui di seguito il testo dell'intervista, dato che non lo ho trovato in nessun sito:

... "la giornalista scrittrice che ama la guerra...". Quando scrissi questo pezzo ero sinceramente, semplicemente, umanamente incazzato. Si può essere incazzati? A volte quando si è incazzati si offende qualcuno. Si offende qualcuno perchè ti ha fatto incazzare. Allora quando io lessi l'articolo sul corriere della sera, l'articolo di Oriana Fallaci, ci stetti molto male. Ci sto male ancora a pensarci. Perchè pensai che in quell'articolo ci fosse una volontà di colpire un gruppo di persone, e non si può mai colpire un gruppo di persone. Si colpiscono i responsabili. Io credo nella responsabilità individuale, ma non credo nella responsabilità di una religione, o nella responsabilità di una massa. La massa è fatta di persone. Allora l'idea che qualcuno stigmatizzasse un'intera religione considerandola in qualche modo terrorista e pericolosa mi faceva stare male, perchè trovavo che in quello ci fosse un potenziale di grande pericolo. E quindi da incazzato se l'avessi incontrata glielo avrei detto. L'ho scritto in una canzone perchè pensavo che potesse avere senso questa cosa. Dare semplicemente voce ad un moto di rabbia. Singolo però. Io non l'ho indirizzato a lei come rappresentante di un'ideologia o di un pensiero. Ma proprio ad una persona. Come si fa con la tua mamma quando ti fa incazzare. "Mi hai rotto i coglioni". Questo si dice. Può succedere a volte no? Poi si dice: mamma mi dispiace. Però me gli avevi davvero rotti. A volte succede. E quindi questo era veramente il senso...

giovedì 14 luglio 2011

Jovanotti e Terzani

Difficilmente tollero che personaggi come Terzani vengano sponsorizzati da celebrità del mondo dello spettacolo. Il mondo dello spettacolo è superficiale e sensazionalistico, Tiziano era esattamente l'opposto. Voglio fare un'eccezione con Lorenzo (il nome di battesimo mi sembra più adatto in questo contesto).

Lo faccio per due ragioni: innanzitutto ho conosciuto Tiziano (i suoi libri naturalmente, non lui) per "colpa" sua. Dopo vi racconto l'aneddoto (per altro imbarazzante).

In secondo luogo perchè vedo molto in comune tra i due autori, per quanto diversi tra di loro. Tutti e due hanno viaggiato molto per scoprire il mondo e le sue diversità. Nel libro "in Asia" Tiziano, dopo l'incontro con il Dalai Lama, dice che la cosa che più accomuna i grandi personaggi da lui incontrati è la semplicità. Si riferiva in quell'occasione allo stesso Dalai Lama, a Madre Teresa di Calcutta e, mi fa strano metterlo tra questi nomi, Giovannino Agnelli.

Folco ha sottolineato come dietro ad una canzone di Jovanotti ci sia una grande conoscenza, fatta di libri, viaggi ed esperienze personali, ma il tutto riportato in testi scritti con straordinaria semplicità. Insomma il "rapper" incarna perfettamente l'idea di Tiziano.

Una nota: a Tiziano piaceva tantissimo la canzone "salvami".

Potete leggere un'intervista di Jovanotti qui: http://www.tizianoterzani.com/interventi/t-con-jovanotti.html.

martedì 12 luglio 2011

Un giornalista di guerra

"Ho iniziato da corrispondente di guerra per finire come corrispondente contro la guerra. Le prime righe del mio libro "pelle di leopardo" erano "la guerra è una cosa triste", ma la cosa ancora più triste e che ci si fa l'abitudine. Dopo trent'anni mi accorgo di non poterci più fare l'abitudine. Basta! Basta davvero con quest'inutile violenza che brutalizza non solo le vittime, ma gli autori stessi. Basta con i discorsi sul confronto di civiltà. Basta con i discorsi sulle scelte obbligate. La propaganda americana ci ha messo davanti a questa "o con noi o con i terroristi". Eppure la via di mezzo c'è sempre, un questo caso è "ne con gli uni, ne con gli altri". In questo caso è riscoprire il nostro essere europei, il nostro diventare sempre più unità nelle diversità o nelle diversità. L'idea che con la guerra si possa eliminare il male è assurda quanto quella dell'uomo che voleva seppellire la sua ombra: scava una fossa ed è felice quando la vede sul fondo. Allora comincia a riempire la fossa di terra, ma l'ombra torna ad essere li accanto a lui. Bisogna capire che non c'è guerra che metta la fine a tutte le guerre, e che la vera radice di tutte le guerre è dentro di noi. E da li dobbiamo cominciare a cambiare le cose!

venerdì 8 luglio 2011

Terzani e il WEB

Mentre scrivo queste righe non posso fare a meno di pensare a quale rapporto avrebbe avuto Terzani con il WEB. Gli argomenti a favore sono troppi e poi li conosciamo tutti: velocità nelle comunicazioni, possibilità di accesso da tutto il mondo, essere sganciati dalla grande stampa, etc etc...

Ma basterebbe? Terzani adora le navi, perchè quell'essere "irraggiungibile per 28 giorni" è una sensazione straordinariamente gradevole. Cerca di tagliare i ponti con l'occidente perchè gli impedisce di immedesimarsi completamente nel contesto in cui si trova. Detesta l'informazione in pillole. Vuole un ritmo di vita più lento e in armonia con la natura.

Internet va certamente contro tutto questo. Ma può bastare? Io dopo 10 anni di dipendenza ho rinunciato al cellulare, fondamentalmente per i motivi sopradescritti, anche se non ci posso rinunciare per lavoro.

Ad internet non ci voglio affatto rinunciare, anzi, lo suggerisco sempre alle persone che ancora si sforzano di ignorarlo. Eppure a volte mi chiedo se parlando di lui attraverso un blog non gli stia facendo un torto.

domenica 3 luglio 2011

Bertin Lindner e Ferdynand Antoni Ossendowski

Qualche giorno fa chiedevo suggerimenti su qualche giornalista "alla Terzani".

L'aiuto è arrivato da Terzani stesso, che, nel romanzo "un indovino mi disse", cita i due nomi che vedete nel titolo. Si tratta di due personaggi che non hanno nulla in comune tra loro, a parte la passione per l'oriente.

Per cominciare Antoni Ossendowski non è un giornalista, ma uno scrittore, peraltro morto nel 1945. A detta di Terzani è caduto velocemente, e immeritatamente, nell'oblio. Per una volta lo voglio contraddire, visto che su Internet esiste un sacco di materiale su di lui. Mi propongo di documentarmi e leggere al più presto qualche suo lavoro. Sono graditi suggerimenti!

Il primo è effettivamente un giornalista, tutt'ora "operativo" in estremo oriente, in particolare in Birmania. So poco di lui, se non le lodi che ne vengono fatte nel citato romanzo. L'approccio all'informazione sembra essere lo stesso dello scrittore Toscano, lo stile non lo so, visto che non ho letto niente di suo. Qui invece la sorpresa: su internet si trova poco o niente (a parte la scoperta che viene chiamato Lintner e non Lindner come nel romanzo). Se sapete qualcosa di lui, postate!!!

venerdì 1 luglio 2011

Il giornalismo

Ci sono pochi veri giornalisti da inchiesta, che hanno il coraggio di denunciare quello che accade nel mondo. Ma se sento la mancanza di Terzani è perchè mancano soprattutto giornalisti riflessivi e pacati. Giornalisti che ti invitano a fare un ragionamento. Che non fanno leva sull'emotività, ma sulla passione. O forse ci sono, ma pure io in questo periodo di spot non me ne sono accorto.