martedì 25 ottobre 2011

Primavera araba

Sono ogni giorno più perplesso.

In Tunisia hanno luogo le prime elezioni libere, che portano come risultato il successo, con il 90% dei voti, del partito islamico. Jali dichiara che la nuova Libia sarà ispirata alla legge islamica. Me lo sono chiesto nel precedente post e me lo chiedo di nuovo: in che direzione sta andando la primavera araba? Non è che in queste nazioni si stiano deponendo i governatori filo occidentali, per sostituirli con governatori nazionalisti? E che questi governatori utilizzino la religione per rimarcare la loro differenza con l'occidente?

Non guardo ne con serenità ne con ottimismo a quello che sta succedendo. La guerra in Libia sembra terminata, e questa è effettivamente una buona notizia, ma non basta. Inoltre dopo la morte di Gheddafi è ora di farsi veramente delle domande. Era davvero un mostro? Certo non ho nessuna intenzione di fare come Ferrara o altri cabarettisti che ne stanno facendo un eroe e un martire. Anzi... sottolineo tutto il mio disprezzo! Però è giusto osservare che tra tutte le dittature islamiche, quella del Rais era certamente la più morbida!

Non resta che attendere, ma attenzione ad esultare dei primi facili risultati!

venerdì 21 ottobre 2011

I grandi cambiamenti

Terzani era attirato dalla grande storia e dalla grande cultura dell'Asia, ma anche, o meglio, soprattutto, dalla possibilità di vedere da vicino un grande continente in fase di cambiamento.

Suggeriva ad un giovane aspirante giornalista di studiare arabo, perchè nel medio oriente ci sarebbero stati i nuovi cambiamenti. E così e stato. Oggi tutto il mondo guarda con attenzione alla primavera araba.

Vorrei aver studiato io l'arabo, per potermi recare li e vedere, ma soprattutto capire, quello che sta davvero succedendo.

In medio oriente cambiano i governi, e tutti noi guardiamo con entusiasmo a questo succedersi di eventi. Per lo meno, lo guardiamo con entusiasmo perchè la televisione ci dice che questa è una cosa buona. Ma lo è veramente? Cosa vogliono cambiare i rivoltosi? E soprattutto, come vogliono cambiare?

L'Egitto ha aperto la stagione, eppure l'Egitto era una repubblica democratica. La Tunisia gli ha seguiti, eppure il suo governo ha sempre goduto di ottimi rapporti e di stima da parte dell'Italia. Geddafi ha finito i suoi 41 anni di dittatura, ma di fatto la sua è stata la dittatura più morbida del medio oriente. La prima grande rivolta araba è quella che ha portato alla guida dell'Iran il governo degli ayatollah. Molti dei rivoltosi dichiarano apertamente di ispirarsi alla forma più radicale della religioni islamica. Insomma, non mi è affatto chiara la direzione che stanno prendendo questi paesi.

Per ora mi permetto solo una riflessione: i rivoltosi sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi grazie all'appoggio economico, politico e militare dell'occidente. E' fuori discussione che una volta alla guida non mancheranno di ricambiare il favore a chi gli ha permesso tutto ciò, ed è questo, secondo me, il motivo per cui noi gioiamo dei loro successi.

L'occidente è miope, lo abbiamo detto migliaia di volte, e la storia ce ne ha dato ragione. Spero che questi nuovi governi possano garantire pace duratura per i loro paesi e per tutto il mondo, e non solo canali privilegiati per la fornitura di petrolio nei prossimi dieci anni...