domenica 18 settembre 2011

Come combattere la crisi?

Sembra che la crisi avanzi di giorno in giorno. Qualcuno era ancora imbonito dal vecchio adagio: "ogni crisi deve finire". Credo però, che a forza di vedere che la crisi non solo non passa, ma accelera di giorno in giorno, forse e il caso di fare una riflessione più seria. Le soluzioni? Immettere denaro nel mercato, pareggio di bilancio nella costituzione, ... e chi più ne ha più ne metta. Terzani diceva che da noi si lavora per accumulare il denaro sufficiente per vivere dignitosamente la pensione. In India quando una persona arriva alla pensione si libera tutti i suoi beni materiali (ad eccezione di un abito) e parte per un viaggio. Insomma, il fine ultimo del cammino della vita è quello di liberarsi dei bisogni del corpo e nutrire l'anima. La mia ricetta per la crisi? Scoprire che l'ossessivo attaccamento alle cose materiali non è l'unica via per la felicità. Riscoprire quali sono le cose di cui abbiamo veramente bisogno, e godere di quelle. Forse la vera perdita di questi anni non è il potere d'acquisto dell'euro, ma la famiglia e i rapporti sociali.

13 commenti:

  1. Noi occidentali siamo troppo legati alle cose materiali dovremmo avere la mentalità orientale dove hanno l'essenziale.Difficile cambiare mentalità,noi abbbiamo il superfluo non ci accontentiamo mai.Come la pensi tu?

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  2. il mio crisi è interiore,ma riesco a cogliere
    le cose positive dela mia vida e avere una persona al fianco e trovare felicità.

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  3. Senza dubbio siamo troppo legati alle cose materiali, e, in questo momento di crisi, abbiamo l'impressione di perdere tutto ciò in cui abbiamo creduto.

    Cogliere le cose positive della vita ed avere una persona al lato con cui condividerle è la cosa più bella che ci possa capitare.

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  4. é la cosa piu bella che esiste
    persona speciale fa parte della nostra vida.

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  5. E tu, Costadilevante, c'è l'hai una persona al lato con cui condividere le positività della vita??

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  6. "Forse la vera perdita di questi anni non è il potere d'acquisto dell'euro, ma la famiglia e i rapporti sociali."
    Sei sicuro di questa frase?
    La nostra anima ha sì bisogno di rapporti sociali, ma ha ancor più bisogno di avere una cosa dove poter andare a riposarsi a rilassarsi o ad essere se stesso. Se poi in questa casa oltre a viverci tu ci vive anche un diversamente abile vedi che hai l'assoluta necessità che il potere d'acquisto dell'euro abbia una certa importanza.
    Un diversametne abile secondo te è materialista? Puoi lasciare un diversamente abili nutri il suo spirito? Secondo te quanto tempo ci impiegherà a togliersi la vita se lo si lascia sempre nei suoi pensieri.
    Le cose materiali servono, servono per rendere migliore questa vita.
    Servono perchè la nostra mente non può nutrirsi solo di pensieri positivi!

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  7. E chi lo nega? Ma un diversamente abile ha bisogno di sostegno economico ed anche di affetto, come tutti. Questo ce lo siamo dimenticati... Certo è più facile passargli gli alimenti e sentirsi apposto con la coscienza (che poi è quello che stiamo facendo anche con i vecchi rinchiusi nelle case di riposo).

    Retorica a parte, lo so benissimo che se muori di fame non sei certo felice. Insomma, i soliti discorsi sentiti mille volte... uno dice il denaro non è tutto e un altro risponde prova a vivere senza soldi.

    Il denaro non è tutto non significa che non è niente, ma semplicemente che non basta. Dico solo che la corsa ossessiva all'arricchimento non è la via maestra alla felicità.

    Insomma per fare un esempio: non passerei la vita a trascurare tutti gli affetti per morire ricco, ma se vinco la lotteria stai tranquillo che non butto il biglietto nel water ;)

    Ma vedi, soldi a parte, quando io ero piccolo mi insegnavano a stare con gli altri, a rispettare gli anziani e i più deboli, ad aiutare i compagni in difficoltà. E anche se non avevi una lira in tasca, stavi con gli amici e ti divertivi lo stesso. Oggi ti insegnano che per essere felice devi essere ricco e che per raggiungere i tuoi scopi devi fottere gli altri. E se qualcuno rimane indietro lo devi emarginare, perchè se lo frequenti sei un perdente come lui...

    PS: il fatto di dare valore alla famiglia e ai rapporti sociali non significa che un diversamente abile debba rimanere solo con se stesso, anzi... se restano soli con se stessi è perchè sempre meno gente ha voglia di stare con loro.

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  8. Condivido il tuo pensiero io non riesco a capire bene questa società,mi viene rabbia quando vengono emarginate le persone con difficoltà e poi parlano di solidarietà.Non ci si saluta piu' neanche con i vicini di casa,ognuno pensa per se'.Forse dovremmo tornare al periodo dei nostri genitori o nonni che erano felici con poco.

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  9. Già. Rileggendo il tuo commento e, ricollegandolo a quello che avevo scritto sopra, vorrei parlare ancora di anziani.

    "Quando si era poveri" gli anziani vivevano in casa con i figli. E, oltretutto, erano molto rispettati.

    Poi è arrivato il denaro, ci siamo potuti permettere il lusso di aprire "centri specializzati per la cura dell'anziano", altrimenti chiamati "case di riposo", e gli abbiamo rinchiusi li.

    Quando stavano meglio gli anziani? Prima o dopo?

    Tra poco non avremo più i soldi per permetterci di pagargli una casa di riposo, ma nemmeno i sacri valori della famiglia ce che li facevano accogliere in casa, come un familiare, e non come un peso.

    Insomma, adesso che la capra sta scappando, ci siamo accorti che non avremmo fatto bene a tenere i cavoli.

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  10. Tu vivi da solo, vero?
    Se vivessi con i tuoi non credi che i tuoi consumi diminuirebbero? E non pensi che andandotene di casa sia una forma di "non sopportazione" dei tuoi ormai "vecchi" genitori?

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  11. No. I miei genitori sono giovani e perfettamente autosufficienti.

    Dopo il "sacrificio" di aver allevato 3 figli quasi coetanei, finalmente possono viaggiare (cosa che fanno spessissimo) e dedicarsi ai loro interessi (scultura e arte in genere).

    Detto con la massima sincerità, erano loro che avevano una "non sopportazione" nei miei confronti ;)

    A parte questo, nemmeno io mi sento immune all'egoismo domaninante in questa cultura dei consumi. Non sono migliore degli altri. Solo che a volte mi fermo a riflettere e mi domando se non si possa vivere in un mondo migliore.

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  12. Allora c'è l'hai o no questa persona a lato con cui condividere le positività della vita??

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